Sinner è il primo italiano a vincere Wimbledon, il torneo del Grande Slam più prestigioso del mondo. Superato Alcaraz 4-6, 6-4, 6-4, 6-4. Al n. 1 del ranking Atp manca solo il Roland Garros per completare la collezione di tutti i major del circuito
Non c’è via, piazza e città dove non si parli di Jannik Sinner. In Italia siamo fatti così, aspettiamo un eroe per identificarci in qualcosa che richiami la gloria. La vittoria di Wimbledon del ragazzo di San Candido, n. 1 da 57 settimane ormai, lo ha consacrato come leggenda vivente del tennis tricolore. E’ l’ennesimo record di Jannik: nessuno del Belpaese era riuscito a vincere nel tempio mondiale del tennis, che si accoda agli altri tre major vinti, oltre alla prima posizione del ranking, mai raggiunta da alcun italiano. Dopo la tremebonda sconfitta al Roland Garros, Sinner è riuscito a detronizzare sua maestà Carlos Alcaraz, trionfatore degli ultimi due Grandi Slam londinesi e autentica bestia nera del tennista azzurro che lo ha visto sconfitto nelle ultime cinque sfide, con una gara accorta, intelligente, a volte timida, in cui la sua capacità di concentrazione ha indisposto lo spagnolo che alla fine non ha retto alla pulizia mentale del pusterese. Non che l’aspetto tecnico sia passato in secondo piano. Nel primo set si segnala una volée di Alcaraz che è sicuramente uno dei colpi più belli di quest’anno, mentre il colpo sotto le gambe di Sinner (il tweener, ma effettuato di fronte) che ha mandato in sollucchero il pubblico del Centrale.
Questa finale è stata molto diversa da quella parigina, dal punto di vista dell’intensità, in cui le emozioni sono state sopraffatte dalla ragione. I sette ace tutti realizzati nel terzo set sono la fotografia della crescita costante di concentrazione dell’atleta altoatesino che è riuscito a costruire la vittoria dopo il break nel primo gioco del secondo set, che ha consolidato, riuscendo ad annullare la palla del contro-break nel game successivo. Nel quarto set il rovescio lungo linea ha definitivamente messo ko il murciano che ha dovuto abbozzare fino alla resa finale. I due punti pazzeschi giocati nel settimo game da Alcaraz sembravano averlo ringalluzzito, ma l’effetto si è rivelato effimero, poiché il sentiero era stato tracciato. Il 15-40 per lo spagnolo nell’ottavo game del quarto set era il suo ultimo treno per rimanere nel match. Tutte le partite sono fatte di momenti, colti e non colti: fanno tutta la differenza di questo mondo. Come l’ace di Sinner con la seconda palla di servizio nell’ottavo game del secondo set. Palla a uscire e il primo mattone era stato messo. Cronaca e non solo. Il 13 giugno 2025 si è scritta la nuova storia dello sport italiano. Parigi è finalmente dimenticata.