Fino alle montagne

Film girato in Francia e Canada, senza aspettative di gran risalto, ma lavorato bene dalla regista Deraspe che è riuscita a catturare la semplicità delle cose senza manierismi e fronzoli

Mathyas è un giovane quebecchese che si trova in Francia, a Arles. I soldi sulla carta di credito stanno per finire e lui ha deciso di non tornare in Canada e al suo vecchio impiego nel marketing ma di inseguire il suo sogno: diventare pastore. Per questo si mette in contatto con alcuni allevatori locali di pecore offrendosi come apprendista. Lo scopo sarebbe imparare e scriverne un libro. A volte è molto piacevole guardare un film dalla trama apparentemente noiosa con attori e regista pressoché sconosciuti. Si hanno meno aspettative e ci si può lasciare andare a un semplice sguardo. Eppure l’opera di Sophie Deraspe, esponente pluripremiata (il suo “Antigone” del 2019 ha riportato vari premi in ogni angolo del mondo) della nuova scena in Quebec è tutto meno che noiosa.

Locandina “Fino alle montagne”

La storia ha un gran bel ritmo e la storia è avvincente, sembra un film di avventura dove la natura violenta degli uomini fa da contraltare alla natura spietata dei luoghi e della fauna. In questo senso la visione romantica di Mathyas si infrange contro la realtà delle cose di un mondo di cui ha solo letto e non sperimentato sulla propria pelle. Il giovane cerca il lavoro duro per arrivare alla terra e all’essenza della stessa e della natura ma il suo (e il nostro) sguardo muterà nel corso degli eventi. Un film bello, nel senso più puro della parola, senza fronzoli né manierismi, la camera si perde a volte in campi lunghissimi ma mai fissi e si fa respiro facendoci entrare direttamente nella storia. Scritto dalla regista e da Mathyas Lefebure la sceneggiatura è l’adattamento del racconto semi-autobiografico “D’où vient tu berger?” dello stesso Lefebure. Ottimi gli interpreti Félix-Antoine Duval e Solène Rigot. Un film convincente e realistico da vedere.

di Adriano Cavicchia Scalamonti

E' da sempre interessato al cinema e alla scrittura. Nel 1993 ha partecipato a un corso di sceneggiatura condotto da Lara Fremder (Alambrado; Garage Olimpo) e Paolo Rosa (Il Mnemonista). Negli anni successivi ha scritto recensioni cinematografiche per la pagina televideo di Telelombardia, emittente privata per la quale lavoro dal 1986 in qualità di tecnico. Dal 2009 al 2016 ha studiato recitazione teatrale e cinematografica presso l’Associazione Culturale Dedalus di Milano. Nel 2011 ha iniziato a scrivere racconti brevi e brevissimi. Nello stesso anno ha partecipato al “Premio Solinas – Storie per il cinema” con un suo soggetto. Sempre nel 2011 e poi nel 2014 ha partecipato al Concorso letterario indetto dalla Biblioteca Comunale di San Donato Milanese (MI) classificandosi entrambe le volte al secondo posto. Nel 2015 ha scritto la sceneggiatura (tratta dal suo racconto “E se domani”) e ha diretto il cortometraggio “Dislivelli”. Negli anni successivi ha scritto alcuni racconti. Dall’ottobre del 2023 ha aperto un blog in cui pubblica recensioni cinematografiche, https://vistierivistidalconte.blogspot.com/ A dicembre 2024 viene pubblicato il suo primo romanzo, “L’uomo in meno” (Robin edizioni).

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