L’Inter si aggiudica il derby e si cuce addosso la seconda stella. Brutto epilogo. Espulsi Dumfries e Hernandez, mentre Calabria perde la testa ed è mandato fuori per condotta violenta

Al derby della Madonnina è successo quello mai accaduto prima; l’Inter vince un titolo in casa dei cugini che incombono nella sesta sconfitta consecutiva nella stracittadina. La seconda stella, obiettivo stagionale dichiarato, è arrivata nel momento peggiore della stagione per gli Inzaghi-boys. Dopo la disfatta di Madrid, i nerazzurri hanno palesato segni di affaticamento, poca lucidità, manovra macchinosa e poco fluida. Una stagione che si è trasformata in una cavalcata trionfale dal 27 gennaio, cioè dal gol di Tommaso Baldanzi che condannava al pareggio la Juventus contro l’Empoli.

Il derby (disputato il lunedì, anche questo un unicum) ha visto Stefano Pioli voler dimostrare per l’ennesima volta di cambiare le carte in tavola per mettere in difficoltà l’avversario. Lo spostamento di Rafael Leão al centro dell’attacco per non dare punti di riferimento alla difesa interista, ad esempio. Una mossa che dopo pochi minuti aveva il sapore di un bluff, poiché le vere azioni offensive il portoghese le ha fabbricate sempre sulla sinistra, sua posizione originaria. Lo stadio esaurito sotto una pioggia battente era uno spettacolo da brividi, anche per il freddo (5 gradi) che si arrampicava sul corpo degli atleti. Il gol di Francesco Acerbi sgretolava le certezze del Milan. La difesa rossonera vive di amnesie da un’intera stagione e le conseguenze sono state devastanti.

La ripresa segue lo stesso canovaccio. Il raddoppio arriva con Marcus Thuram con un tiro su cui trova una strana incertezza di Mike Maignan. Giochi finiti anche se il finale è tutto da seguire. Il Milan riesce a segnare con Fikayo Tomori a dieci minuti dal termine, ma al 94′ comincia la Sfida all’O.K. Corral. Theo Hernández e Denzel Dumfries si prendono al collo e tre minuti dopo Davide Calabria sferra un pugno all’ignaro Davide Frattesi, colpevole di passare per caso nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Ora tutti a fare i moralisti. Il francese e l’olandese si detestano da tempo, il capitano del Milan aveva i nervi scoperti. Capita. Non è una giustificazione. Peccato! La pioggia ha portato via tutto. Tranne la seconda stella.

Di Beppe Vigani

Giornalista professionista iscritto all'Ordine dal 1993. Corrispondente, in passato, del Corriere dello Sport e delle Agenzie radiofoniche AGR e CNR, redattore a La Notte, Infront, radio MilanInter e radio Number One, oltre ad altre innumerevoli collaborazioni. Opinionista, attualmente, di Telelombardia e Top Calcio 24-7Gold

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