Il gioiello del Bologna con un’incursione apre il campo e porge la palla a Zaccagni che con un tiro a ‘giro’ mette la palla all’incrocio e acciuffa il pari contro la Croazia che qualifica l’Italia agli ottavi di finale di Euro 2024
Il gol di Mattia Zaccagni al 98′ ha qualificato l’Italia agli ottavi di finale di Euro 2024. “Abbiamo passato il turno meritatamente”, ha tuonato Luciano Spalletti subito dopo la fine del match con la Croazia. Potremmo stare una notte intera a discutere su questa affermazione del tecnico di Certaldo. L’ennesima Italia arruffona, incapace di giocare un calcio lineare, lucido, tecnico e solido. Il match ha vissuto di strappi, confusione e indecisioni che hanno, alla fine, pesato sulla gara. La squadra azzurra si è basata su tre certezze del momento: Gianluigi Donnarumma, Alessandro Bastoni e Riccardo Calafiori, astro nascente del calcio italiano, un predestinato arrivato per caso nella nazionale europea targata Spalletti. Gli infortuni di Giorgio Scalvini e Francesco Acerbi hanno convinto il ct azzurro a convocare il difensore romano (e Federico Gatti).
L’Italia in tutta la partita non ha mai avuto la partita in mano e spesso ha subito il gioco letargico dei croati, non riuscendo mai a sorprenderli con qualche contropiede o con qualche azione ben costruita. La regia di Jorginho non si è vista. Il centrocampista dell’Arsenal è apparso svuotato di energie, scarico e privo di idee. Federico Dimarco non è mai entrato in partita, Matteo Darmian non si è mai trovato a suo agio nella posizione di terzino sinistro (una volta si diceva così). La rete di Luka Modrić è, infatti, arrivata su un’incertezza di Darmian e Giovanni Di Lorenzo, che ha replicato, anche se in tono minore, la prestazione con la Spagna. Un minuto dopo il rigore parato da Donnarumma, gli azzurri hanno subito un calo di concentrazione che hanno pagato caro, un errore collettivo inspiegabile commesso da due giocatori molto esperti. La condizione fisica non sembra eccellere in molti componenti della rosa.
Il primo tempo è stato a dir poco inutile. Gli Spalletti-boys si sono adagiati sul ritmo degli uomini di Zlatko Dalić, che sembravano più precisi nel palleggio e anche meno ringhiosi del solito. Marcelo Brozović, l’ombra del giocatore visto all’Inter, ha comunque fatto girare palla, coadiuvato dall’intelligenza di Modrić, vero ispiratore delle azioni più pericolose dei Kockasti (gli scaccati). Un colpo di testa di Bastoni avrebbe potuto portare in vantaggio gli azzurri, ma Dominik Livaković è stato bravo a deviare in calcio d’angolo. L’unico sussulto in una partita molto scialba. La ripresa si è aperta con il patatrac di Davide Frattesi che ingenuamente come un albatros ha spiegato l’ala in area e per il fischietto olandese (richiamato dal Var) non è stato un problema assegnare il calcio di rigore, che (puntualmente) Donnarumma ha parato. Il portierone azzurro si è ripetuto un secondo prima del gol di Modrić, ma ha dovuto capitolare con metà difesa al bar.
Al 98′ il capolavoro di Zaccagni, dopo la discesa di Calafiori. Tutti felici per il passaggio del turno. Non abbiamo giocato bene. Dopo il match con la Spagna, abbiamo pensato un attimo di aver centrato una brutta giornata. Contro la Croazia le cose non sono andate molto meglio. Sabato c’è la Svizzera. Una partita dura. Se dovessimo giocare come le ultime partite, l’eliminazione non ce la toglierebbe nessuno. Spalletti fa bene a dire che abbiamo meritato di passare. Ma ci crede veramente?