La 12ª giornata presentava il big-match Inter-Napoli. E’ finita 1-1. I nerazzurri hanno da recriminare per i legni colpiti da Dimarco e Çalhanoğlu su rigore. Tutte le inseguitrici hanno vinto tranne che il Milan fermato a Cagliari. Vince anche il Bologna contro la Roma che ha esonerato Jurić. In coda il Parma ha sbancato Venezia e pari a Lecce e Genova
Al Giuseppe Meazza è finita in un pareggio, ma che ha da mangiarsi le mani è stata l’Inter che ha colpito un palo con Federico Dimarco, imitato da Hakan Çalhanoğlu che ha colpito il palo su rigore (primo errore dopo 18 tentativi), concesso per fallo di André-Frank Anguissa su Denzel Dumfries. Dopo il gol del Napoli con Scott McTominay, su ennesima distrazione della difesa nerazzurra, la reazione dei campioni d’Italia è stata caotica, ma che ha fruttato il pareggio con un fortissimo tiro dai venticinque metri di Çalhanoğlu che ha trovato Alex Meret poco reattivo. La partita ha preso corpo, soprattutto, nella ripresa, quando l’Inter ha messo in grave difficoltà gli ospiti che hanno avuto in difesa Alessandro Buongiorno un autentico baluardo. Grazie anche alla poca incisività di Lautaro Martínez e Marcus Thuram i padroni di casa non sono riusciti a trovare la via del gol. Ne è scaturito un pari, che al 94′ ha rischiato di essere violato dall’occasione di Giovanni Simeone che in mezzo all’area ha avuto il pallone della possibile vittoria che però è sfumato sopra la traversa. Il Milan dall’impresa del Santiago Bernabéu alla débâcle di Cagliari dove non è riuscito a vincere, nonostante un imperioso Rafael Leão, autore di una doppietta. Il grande accusato di giornata è stato Theo Hernández, sicuramente responsabile dei due gol di Gabriele Zappa, bellissimi entrambi. La fase difensiva si è confermata un colabrodo, nonostante la facilità operata nella fase offensiva. Una partita divertente, dove Paulo Fonseca non è riuscito a correggere gli errori di sempre: difesa troppo alta e un centrocampo poco muscolare e sicuramente meno reattivo, soprattutto nelle corse di rientro. Anche se con una partita in meno, le lunghezze sono già 8 dal Napoli, 7 dall’Inter e 6 dalla Juventus le competitor dirette per lo scudetto. Le fatiche di Champions hanno il loro peso, ma anche sul piano tattico qualcosa è da rivedere.
All’Allianz Stadium si è giocato il derby della Mole. Un match a senso unico dove c’è stato da registrare, sempre se ce ne fosse bisogno, il momento di crisi del Torino che arriva da sei sconfitte nelle ultime sette gare. La Juventus ha avuto la meglio in tutte le parti del campo, senza creare un minimo grattacapo a Mattia Perin, inoperoso, come del resto quasi tutta la retroguardia. L’assenza di Duván Zapata è importante, ma non può essere sempre una giustificazione, ma se c’è anche l’indisponibilità di Ché Adams allora la faccenda è diversa. L’attacco fa acqua, ma la squadra di Paolo Vanoli è sembrata troppo arrendevole. Troppi errori in uscita contro una Juventus che per tutta la gara ha giocato sul velluto. La panchina per il tecnico granata non è in bilico, ma la pazienza della società non è eterna. L’Atalanta ha impiegato un tempo per raddrizzare una partita che era iniziata male con l’Udinese, superati poi 2-1, ma che avevano chiuso vantaggio il primo tempo. La rete dell’iniziale vantaggio dell’Udinese era stata siglata da Hassane Kamara. Nella ripresa poi Gian Piero Gasperini ha cambiato tutto, inserendo Raoul Bellanova che è diventato decisivo per la rimonta degli orobici con i gol di Mario Pašalić e l’autorete di Isaak Touré arrivati sempre grazie alla complicità dell’esterno ex Cagliari, Inter e Torino. Continua così il momento d’oro dell’Atalanta che dopo aver strapazzato il Napoli e aver sbancato Stoccarda ha proseguito con l’ennesimo successo in campionato, raggiungendo il secondo posto in classifica.
Anche Fiorentina e Lazio hanno trovato vittorie importanti. I viola, grazie a una tripletta del tanto vituperato Moise Kean (quando era alla Juventus), autore di una tripletta. Poca cosa il Verona che si era illuso col pareggio di Suat Sardar. Nella ripresa si è aperto lo show di Kean che ha messo in ginocchio la squadra di Paolo Zanetti. I biancocelesti hanno vinto di misura, anche se con merito contro il Monza allo stadio Brianteo. Ha deciso uno splendido gol di Mattia Zaccagni, sempre più protagonista nella squadra di Marco Baroni. Gran tiro a giro nel palo più lontano della porta difesa da Stefano Turati. Anche la Lazio, come la Fiorentina, si ritrova nel lotto delle inseguitrici del Napoli. Passo in avanti importante anche quello del Bologna che condanna alla quinta sconfitta la Roma, che nella stessa giornata ha esonerato Ivan Jurić. La doppietta di Stephan El Shaarawy non è bastata ai giallorossi per evitare la disfatta davanti ai propri tifosi. I rossoblù, guidati da Vincenzo Italiano, nonostante la squadra smembra della stagione scorsa, ha dimostrato di giocare un buon calcio e di aver trovato anche una buona realizzazione. In gol per i felsinei il solito Santiago Castro, Riccardo Orsolini e Jesper Karlsson. Altro passo falso del Venezia in casa. Questa volta a sbancare lo stadio Pier Luigi Penzo è stato il Parma. La squadra di Fabio Pecchia, andata in svantaggio per mano di Hans Nicolussi Caviglia, è riuscito a reagire. Il merito è stato di Emanuele Valeri (il migliore in campo) e Ange-Yoan Bonny che ha siglato il gol del successo al 68′. I ducali dopo oltre due mesi di attesa (contro il Milan l’unica vittoria, fino a oggi), hanno ritrova la vittoria portando a casa tre punti preziosi per la classifica.
Al Luigi Ferraris di Genova va in scena uno dei tanti derby-salvezza di questa stagione. E’ solo la 12ª giornata di campionato, ma la classifica appare in gran parte delineata. Il Como è apparsa più volitiva per tutto il match, mentre il Genoa è sembrata più impacciata, soprattutto, nella costruzione del gioco. Che ad Alberto Gilardino la società abbia smembrato la squadra è fuori di dubbio e i sostituti non sono assolutamente all’altezza dei vari Mateo Retegui, Albert Guðmundsson e Josep Martínez tanto per citarne alcuni. Tant’è che il Como ha fatto la partita, ha sprecato gol ed è pure passato in vantaggio con Lucas Da Cunha che al 17′ del primo tempo con un bellissimo interno sinistro dal limite dell’area ha trafitto il portiere di casa Nicola Leali. I lariani sono stati per tutto il match padroni del campo e solo qualche volta hanno impegnato Pepe Reina. Verso metà della ripresa i ragazzi di Cesc Fabregas trovavano anche il raddoppio con Patrick Cutrone, che però era pizzicato in fuorigioco. Gli ospiti, però, non hanno fatto i conti con Alessandro Vogliacco (già in gol con l’Inter) che sottomisura, su sponda di Andrea Pinamonti raggiungeva un insperato pareggio. Beffa per il Como che avrebbe meritato l’intera posta ma il cuore del Grifone (seconda di Mario Balotelli con ennesima ammonizione) questa volta è stato più grande della sconfitta. In Via del mare il Lecce ha preso un brodino in una partita che doveva rappresentare la svolta. La squadra di Luca Gotti, invece, ha regalato il primo tempo all’Empoli che è andato in gol con Pietro Pellegri. Al 33’ Liberato Cacace ha pescato l’attaccante genovese ai 20 metri sulla sinistra che si è liberato dell’avversario e con un bellissimo tiro ha battuto Wladimiro Falcone per il vantaggio azzurro. Secondo gol consecutivo per l’ex Torino e Milan dopo averla già decisa contro il Como. I toscani hanno avuto qualche occasione per passare in vantaggio con Lorenzo Colombo ma le polveri si erano ormai bagnate. A poco più di dieci minuti dal termine i salentini raggiungevano il tanto sospirato pareggio. Traversone preciso di Antonino Gallo e colpo di testa di Santiago Pierotti, che infilava il portiere degli ospiti Devis Vásquez. Poi due traverse per i padroni di casa con Nicola Sansone e poi con Nikola Krstović, ma il pareggio, alla fine, è parso il risultato più giusto.